Nel corso di questo articolo, ci concentreremo su come si coltiva il plumbago. Più comunemente riconosciuto come piombaggine, il plumbago è una pianta appartenente alla famiglia delle Plumbaginaceae. Questa pianta si può ritrovare sia sottoforma cespugliosa oppure rampicante.
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In generale, è dotata di bellissimi fiori riuniti in infiorescenze a grappolo, con dei colori che vanno tipicamente dall’azzurro al blu, passando anche per altre varietà con fiori bianchi e viola. Questo tipo di pianta è molto resistente, però necessita di cure specifiche affinché si mantenga sana e rigogliosa nel tempo. Vediamo insieme quali sono le cure che si devono prestare al plumbago:
Ecco come si coltiva il plumbago:
Iniziamo con una premessa: questa pianta è sarmentosa, ovvero ha un comportamento sia rampicante, sia strisciante e all’occasione anche cascante. Il primo fattore da considerare per una coltivazione di successo, considerando che si può tenere sia in vaso che in piena terra, è il terreno. Il plumbago predilige un terreno che sia ben drenato e soprattutto abbastanza leggero. Solo in questo modo si possono evitare i ristagni di acqua, molto dannosi poiché potrebbero causare la morte delle radici e, di conseguenza, dell’intera pianta.
Generalmente, è sufficiente optare per un terriccio universale che si può decidere di arricchire con della sabbia, così da favorire l’aspetto drenante. Considera che questa pianta, per farci godere dei suoi bellissimi fiori, richiede molta luce solare durante l’arco della giornata. Per cui, è fondamentale che tu la ponga in un luogo baciato dal sole per almeno 6 ore al giorno. Nonostante la predilezione di tale posizione, cresce bene anche in condizioni di semi ombrosità.
Una volta scelto il punto in cui posizionarla, si passa all’aspetto dell’irrigazione. Fortunatamente, questo è un tipo di pianta che si adatta bene anche a coloro che non hanno proprio un buon pollice verde. Infatti, essa resiste bene ad una condizione di siccità più o meno grave, ma resta comunque il fatto che il terreno si deve mantenere umido per evitare che essa possa morire.
Per cui, durante il periodo di piena fioritura (dalla primavera all’autunno), si deve innaffiare regolarmente e soprattutto quando necessario. Durante la stagione invernale, la frequenza di irrigazione può essere anche diminuita. Prima dell’arrivo del gelo, tagliala a circa 50 cm dalla base, coprila con del TNT (tessuto non tessuto) e nella prossima primavera la troverai bella rigogliosa!
Aspetto molto importante da valutare è la concimazione. Nel caso specifico di questa pianta, è utile utilizzare un concime liquido che sia ricco di sostanze nutritive, specie di fosforo e di potassio. Esso deve essere somministrato almeno ogni due settimane a partire dalla primavera fino al termine dell’estate.